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ORATORIO PARROCCHIALE
Nella nostra parrocchia è iniziato l’oratorio per bambini e giovani.
L’oratorio è dei bambini e dei ragazzi, che sono supportati, oltre che dal parroco, anche da adulti che vorranno impegnarsi come educatori, oppure di supporto e aiuto x gli educatori, anche semplicemente come aiuto materiale…
Fino a Pasqua l’oratorio si svolge il Venerdì dalle 16.30 alle 18 ed il Sabato dalle 15 alle 17.30
Per info rivolgersi ai catechisti Marco ed Elisa.
AVVISI PARROCCHIALI 13 MARZO 2022
CARNEVALE DI SAN MAURO

VI INFORMIAMO CHE, PURTROPPO, ANCHE QUES’ANNO IL CARNEVALE NON SI FARA’ A CAUSA DEL PROTRARSI DELLA PANDEMIA
VI DIAMO APPUNTAMENTO PER IL PROSSIMO ANNO
ORARIO DELLE MESSE 22 23 GENNAIO E DELLA SETTIMANA SUCCESSIVA
CULTO DI S.MAURO
SAN MAURO: VITA E PREGHIERA
SAN MAURO MONACO DEL VI SECOLO
FESTA ANNUALE 15 GENNAIO

I Romani chiamavano Mauretania quella regione mediterranea dell’Africa occidentale che corrisponde al Marocco di oggi. Dalla Mauretania venivano i Mauri, dal cui nome etnico
derivò il nome proprio di Mauro. In greco, mauròs voleva dire scuro, e siccome gli abitanti
della Mauretania erano di pelle scura, i Mauri divennero anche i mori. Ciò non vuol dire,
naturalmente, che tutti i Mauri di nome venissero dalla Mauretania e fossero di color moro.
Infatti, di una quindicina di Santi di nome Mauro, ai quali si aggiungono sette o otto Sante
di nome Maura, soltanto pochi, i più antichi, furono originari dell’Africa, e quindi probabilmente mori davvero di colore. Altri furono Vescovi in Italia e in Francia, e uno fu missionario in Ungheria.
Il San Mauro più celebre, fu uno dei primissimi discepoli di San Benedetto. San Gregorio
Magno, che scrisse di lui a pochi decenni di distanza, dice che Mauro usciva e da una famiglia senatoriale di Roma, e che seguì San Benedetto nella solitudine, mettendosi al suo servizio. Il tratto più caratteristico di San Mauro fu l’obbedienza, immediata e assoluta.
Per questo, nei “Dialoghi”, San Gregorio Magno narra un episodio, del quale sono protagonisti i due allievi prediletti di San Benedetto. Un giorno, infatti, Placido che era andato ad attinger acqua, cadde in un lago. San Benedetto chiamò San Mauro e gli disse di correre al salvamento del confratello, che l’onda allontanava dalla riva. San Mauro corse fino alla riva, e oltre ancora, sull’acqua. Raggiunse il compagno e lo trasse di pericolo. Solo quando furono a terra, « voltandosi a dietro – scrive San Gregorio – conobbe che era andato sopra l’acqua ». « Lo qual miracolo, – conclude San Gregorio – Santo Benedetto imputò non ai suoi meriti, ma all’ubbidienza di Mauro; e d’altra parte Mauro dicea che per solo comandamento e a merito di San Benedetto era fatto, e non per suo ».
Mauro seguì San Benedetto a Montecassino, dove divenne priore e amministratore del
monastero che doveva avere una storia tanto gloriosa. Egli veniva ormai considerato il successore di San Benedetto. In assenza del Patriarca, tutti si rivolgevano a lui, anche per ottenere guarigioni. Un giorno venne condotto a Montecassino un bambino muto. Si voleva
che lo benedicesse San Benedetto, ma l’Abate non c’era. Ed ecco Mauro che, per quanto
Priore, torna dal lavoro dei campi, con la zappa sulle spalle. Presentano a lui il mutolino.
Egli dapprima si schernisce. Poi, cedendo alle preghiere, lo benedice e lo guarisce.
Tutti pensavano ch’egli avrebbe preso il posto di San Benedetto, a Montecassino, quando
dalla Francia fu richiesta una fondazione benedettina. San Benedetto affidò a Mauro quel
delicato e impegnativo incarico. Lo munì della Regola, e lo inviò, con la sua benedizione,
nel lontano paese. Il suo prediletto fondò il primo monastero benedettino in terra francese,
sulla riva della Loira, a Glanfeuil.
Verso i 70 anni rinunziò al pastorale d’Abate per prepararsi santamente alla morte, che lo
colse improvvisa, ma non di sorpresa, il 15 gennaio del 584.
RICORDO ANNUALE DEL VENERABILE MONS. OLINTO FEDI
VENERABILE D.OLINTO FEDI SACERDOTE DIOCESANO DI FIRENZE PARROCO DI S.MAURO A SIGNAFONDATORE SUORE FRANCESCANE DELL’IMMACOLATA DI S.PIERO A PONTI
Articolo di Toscana Oggi
Ogni anno, puntualmente, le suore francescane dell’Immacolata, il 23 di gennaio
ricordano il loro padre fondatore: Don Olinto Fedi, un prete Fiorentino che rispondendo
ad un ispirazione dello Spirito Santo ha fondato l’istituto delle suore Francescane
dell’Immacolata, di san Piero a Ponti.
Sicuramente ricordare il loro fondatore è per le suore un motivo di gaudio e nello
stesso tempo un invito a rivitalizzare il Carisma che lui stesso ha pensato e che la
Chiesa ha approvato, per la loro vita religiosa.
Quest’anno c’è un evento particolare, perché il ricordo di Don Olinto è fatto nella
sua stessa parrocchia, di san Mauro a Signa, dove lui è stato parroco per 59 anni. È
come se Don Olinto tornasse in parrocchia, alla sua casa, laddove ha profuso le sue
doti, umane, cristiane e sacerdotali a favore di quel popolo che ha amato come parroco
e che ora guarda dal cielo intercedendo per esso.
La parrocchia si prepara a vivere il giorno 23 di gennaio con un triduo, il 20, 21,
22, alla Messa delle ore 17, in cui saranno evidenziate le tre virtù teologali: la fede, la
speranza e la carità, vissute in modo eroico da Don Olinto.
Il riconoscimento delle virtù, vissute in modo esemplare ed eroico, dal venerabile
Don Olinto ci deve spingere tutti, suore, fedeli, sacerdoti, religiosi a vivere bene la nostra
vita cristiana di uomini e donne inseriti nella storia di oggi, ed essere come lui testimoni
fedeli del Vangelo vissuto nella quotidianità della nostra vita.
Il venerabile, parroco di San Mauro a Signa, non solo è stato un punto di
riferimento per il popolo ma si è prodigato affinché le famiglie della sua parrocchia
crescessero di giorno in giorno nella fede, nella preghiera e nella carità fraterna.
Le suore, sue figlie carissime, come mons. Fedi, amava chiamarle, da sempre
vedono in lui, non solo il padre fondatore, ma colui che ha vissuto, per primo e
pienamente il carisma Mariano Francescano, proprio dell’istituto da lui fondato.
Oggi, sparse in varie parti del mondo, continuano quella missione che il fondatore
ha loro affidato, cioè di essere come calamite che attirano a Gesù, e questo lo fanno
nei vari ambiti di apostolato, sia nelle scuole, con gli ammalati e gli anziani, sia nelle
parrocchie, dove don Olinto le voleva presenti accanto ai parroci, sia nella pastorale
giovanile, portando con la testimonianza della loro vita francescana l’annuncio del
Regno di Dio.
L’istituto si prepara a celebrare il prossimo anno, 100 anni dal suo ritorno alla
casa del Padre, un anno importante per le suore, per la Diocesi di Firenze, per la sua
parrocchia, perché guardando più approfonditamente la sua vita, umana, cristiana e
sacerdotale possiamo vivere con entusiasmo e passione, anche noi, la nostra vita
cristiana e religiosa.
Venerabile Don Olinto Fedi intercedi per noi.
Fr. Sandro Guarguaglini ofm
vice postulatore delle cause dei santi